"La Commissione europea sta indagando sui privilegi fiscali relativi alle attività commerciali svolte dagli enti religiosi e dalle ONLUS. Se vi sono delle attività commerciali svolte da tali soggetti, è giusto che siano sottoposte alle stesse norme alle quali sono sottoposti gli altri operatori concorrenti. Nessuno sta, dunque, sostenendo che le mense della Caritas siano in concorrenza con i ristoranti (come si è letto in un articolo di "Famiglia Cristiana"), né vi sono "oscure intenzioni" dietro le indagini della Commissione europea (come dichiarava Monsignor Betori, "Libero", 29 agosto 2007). Si chiede semplicemente che un convento adibito per una minima parte ad alloggi per suore o frati e per gran parte a hotel o bed & breakfast sia soggetto alla stessa imposizione fiscale cui sono soggetti gli hotel di proprietà di enti non religiosi; che una clinica di proprietà di un ente religioso, che fa pagare i propri servizi esattamente come le altre cliniche private, sia sottoposta allo stesso regime fiscale; che una scuola privata di proprietà di enti religiosi, per accedere alla quale si paga una retta, esattamente come per le altre scuole private, paghi le tasse allo stesso modo; e la lista potrebbe continuare. Questo deve chiedere, anzi esigere, chi ha a cuore la laicità dello Stato".
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martedì 27 novembre 2007
Laicità dello Stato, Nucara: "Basta privilegi fiscali agli enti religiosi".
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19 commenti:
Questa è la prova vivente che la laicità dello Stato in Italia non esiste. La Chiesa ha troppo potere e se fosse stato per il mondo clericale, tutte le scienze che oggi sono fondamentali per la vita dell'uomo non ci sarebbero.
E' finalmente ora che qualcuno ci spieghi veramente come vanno certe cose in Italia. La laicità dello Stato se continuiamo così diventa solo una bella cosa scritta sulla Costituzione. E' ora di svegliarsi.
Non si deve dimenticare inoltre, che non essendo trattato il "commercio" degli enti religiosi, al pari di quello laico, si violano così le leggi di competizione del mercato, in quanto l'ente religioso non ha delle spese obbligate e può decidere il suo mercato.
Laura
In merito al rapporto Italia - Chiesa mi trovo pienamente d'accordo con il segretario Nucara.
Io penso la Chiesa, nello Stato italiano è un apparato che ha il diritto di esistere, ma non può arrogarsi il diritto di avere privilegi a destra e a manca.
Abbiamo perdonato alla Chiesa il fatto di aver rallentato l'unità nazionale per un millennio, gli diamo sussidi e vantaggi, abbiamo un'ora di religione a settimana nelle scuole, non vi pare un pò troppo?
Libera Chiesa in libero Stato.
Cavour docet.
La Chiesa compie sicuramente diverse buone azioni e, riguardo il mondo del sociale, ha vantaggi inerenti la defiscalizzazione che spettano a Lei come a tutti gli altri enti che operano in questo settore.
Ma non si può pretendere che la Chiesa detti il brutto ed il cattivo tempo in settori prettamente commerciali, con la preponderanza che è solita usare.
E' giusto che la Chiesa concorra né più né meno allo stesso modo di altre imprese.
Troppo spesso si vedono sacerdoti che utilizzano il loro status per approfittare della situazione.
Tutto ciò deve finire.
L'Italia non è uno stato laicista, ma è per lo meno uno Stato laico.
Nessun ordine religioso o di qualsiasi altro tipo deve superare questo limite.
Spero non sia così lontano il giorno in cui in Italia si potrà tranquillamente dire di essere un laico.
E' triste constatare però che senza le pressioni di Bruxelles ceh chiede all'Italia spigazione, l'opinione pubblica non avrebbe neppure saputo che gli enti religiosi continuano a non pagare l'Ici... Mentre siamo bombardati da altro genere di notizie. Come sempre, Viva l'Italia..
Giovanna
E' triste constatare però che senza le pressioni di Bruxelles ceh chiede all'Italia spigazioni, l'opinione pubblica non avrebbe neppure saputo che gli enti religiosi continuano a non pagare l'Ici... Mentre siamo bombardati da altro genere di notizie. Come sempre, Viva l'Italia..
Giovanna
Alcuni pochi supersistiti laici erano riusciti a limitare l'esenzione dell'Ici ai soli luoghi senza fini commerciali come chiese e luoghi di culto. Il cavillo bipartisan ha esteso invece questo privilegio a tutte le attività non esclusivamente commerciali. Dunque per chiunque volesse aprire una pizzeria, ristorante, cinema, suggerirei di costruire nelle vicinanze una piccola cappella votiva..
Massimo
La Chiesa è uno Stato che non solo si arroga il diritto di fare politica, ma ha anche queste agevolazioni fiscali. Per diventare un paese all'avanguardia bisogna risolvere questa cosa, altrimenti non si va avanti
Senza tante belle parole sulla laicità dello Stato, perchè il voi e padron Berlusconi, non proponete di introdurre l'obbligo dell'affrancatura postale per chi scrive al Papa, come fu fatto per il Presidente della Repubblica che pure ne era esente?
La politica ormai è scesa dal piedistallo della ideologia e dell’etica, rovinando indecorosamente a terra.
Le belle parole della politica non sono mai suffragate dai fatti. Gli interessi di casta, di corporazione, di poteri più o meno occulti, dettano oggi l’agenda della politica, qualunque sia il governo, di destra o di sinistra.
D’altro canto il Popolo elettore, si divide in tre fazioni: quella dei ricchi o di quelli che si ritengono tali (che votano a destra), quella dei poveri o di quelli chi si ritengono tali (che votano a sinistra) e quella degli imbecilli che votano comunque per Belusconi o voteranno per la Brambilla (in quanto tali, è irrilevante se sono ricchi o poveri)
Con detta concezione dell’etica politica (cioè sempre col portafoglio in mano o con il cervello fuso dalle televisioni) il Popolo Sovrano va a votare.
In verità esiste una quarta fazione estremamente marginale e irrilevante: quella dei Repubblicani Europei e assimilati (liberal-democratici, “ragionatori” di varia specie, ecc.) alla quale il sottoscritto pervicacemente da sempre appartiene (forse per inquinamento genetico derivato dalle origini romagnole), e che oggi spera nell’ultima spiaggia offerta dal PD. .
Non so se con due pensioni per un totale lordo di 33.714,07 Euri debba considerarmi ricco, benestante o povero: di sicuro non mi sento di appartenere alla fazione degli imbecilli (…ma, è solo una mia opinione), e pertanto non voterò mai per Berlusconi o per la Brambilla (…per decenza, non voglio parlare di Mastella!)
Ho detto che spero nel PD, quale ultima spiaggia. A detto partito nuovo (..o nuovo partito?...vedremo!) suggerisco il mio personale programma politico ed economico, riassunto come appresso:
1)Elezioni con il doppio turno alla francese
2)Abolizione completa del segreto bancario
3)Obbligo della nominatività di tutti i titoli di credito
4)Arresto obbligatorio per l’evasore fiscale -Equiparazione al furto ai danni dello Stato)
5)Abolizione degli ordini professionali
6)Abolizione del valore legale del titolo di studio
7)Abolizione del sostituto d’imposta
8)Aumento dell’IVA al 30% (che chiamerei “IVA di traino”)
9)Detraibilità dal proprio reddito imponibile di tutte (ma proprio tutte)le spese documentate
10)Omologazione e formattazione per la lettura elettronica incrociata di tutti i documenti di spesa (ricevute fatture, scontrini del bar ecc.)
11)Immediato rimborso IVA dell’ 11% a fine anno su tutte le spese documentate (autoconteggio)
12)Tassazione progressiva dal 30% in su di tutti gli utili non spesi o non reinvestiti nella propria attività, o per finalità di utilità sociale
13)Detassazione completa degli utili investiti in titoli di Stato o assimilati emessi “per scopo” specifico di pubblica utilità (infrastrutture, ricerca, scuola, sanità ecce.)
14) Abolizione del Notariato in quanto professione parassitaria protetta
15) Liberalizzazione delle farmacie in quanto attività commerciali parassitarie protette
16)Abolizione dei concorsi universitari ed assunzione per chiamata diretta con contratto a tempo determinato, sempre rinnovabile previa verifica dei risultati
17)Concorsi pubblici tenuti da commissioni estratte a sorte una settimana prima da elenchi europei di esperti e professionisti esterni alla Amministrazione stessa
18)Raddoppio degli stipendi degli insegnanti di scuola pubblica, previa verifica periodica della loro permanente idoneità e preparazione
19)Tassazione straordinaria una-tantum finalizzata a diminuire drasticamente il debito pubblico-
20)Eliminazione degli esattori ai caselli autostradali e fornitura gratuita di Telepass
21)Abrogazione dell’obbligo di tenere accesi i fari delle auto di giorno (50-100 Euri all’anno di risparmio carburante a vantaggio degli automobilisti e diminuzione dell’inquinamnto)
22) obbligo della pre-segnalazione orizzontale degli autovelox (come per lo STOP)
23) Varie ed eventuali
La Chiesa è sempre stata una zavorra per l'Italia e ha rallentato/impedito alcuni processi necessari nella contemponareità.
Ci vuole un pò di rispetto per gli enti religiosi e per la Chiesa in generale che accoglie molte persone bisognose. Se poi questo è il prezzo da pagare ben venga
Sono un cattolico "statistico" in quanto battezzato.Non sono praticante.Credo nel Dio concepito dal pensiero mazziniano. La Chiesa è diventata nel corso dei secoli, una mega-sovrasttura teologica-burocratica-scenografica sempre tesa al controllo delle coscenze. Se Gesù tornasse oggi fra noi non riconoscerebbe questa Chiesa.
E' la Chiesa di "Cento chiodi" di Ermanno Olmi.
Lo Ior, l'Istituto per le opere religiose (?!), negli anni '70 è stato al centro del più grande crack ecomonico-finanziario del secolo. Questo fatto testimonia come la Chiesa sia entrata sempre più in sfere che in teoria non sono di sua competenza. I privilegi fiscali poi sono l'ennesima tappa di tale continuum...
Che la chiesa sia presente nel panorama politico nazionale è certo e che questo crei un problema di gestione di alcune problematiche anche è chiaro.
Il fatto di avere San Pietro dentro casa è ottimo per il nostro turismo ma non per la crescita della società, per fare passi avanti dal punto di vista scientifico.
La politica italiana è molto attenta a non far storcere la bocca a quei pezzi grossi vestiti in rosso porpora...quando arriverà il momento che non si guarderà più iun faccia nessuno e si penserà solo al sano bene dello stato?
Purtroppo la Chiesa ha le mani in pasta in troppi argomenti,in troppi luoghi e ambiti.Sarebbe giustissimo tassare tutto allo stesso modo,sarebbe giusto anche bloccare la costruzione di chiese che irrimediabilmente rimangono mezze vuote per dare spazio ad abitazioni ,palazzi visto che la gente nn sa più dove vivere.ruzzolo
libera chiesa in libero stato
Bisogna convivere con la Chiesa e con tutte le sue "declinazioni", ma questo è davvero troppo...
Mi sembrano più sconcertanti le arringhe del mondo clericale che il fatto dei privilegi in sè.
Il decreto Gelmini è legge
Ma attenzione a non penalizzare il Mezzogiorno
Università: dichiarazione di voto di Francesco Nucara, Camera dei deputati 8 gennaio 2009.
Signor Presidente, il Partito Repubblicano ha votato la fiducia e voterà a favore della conversione in legge del decreto-legge in esame. Lo farà per ragioni di carattere generale. Infatti, in un momento in cui la crisi finanziaria è così acuta il Governo destina nuove risorse alle università.
Ricordo che solo alcuni giorni fa abbiamo potuto chiudere il 2008 con un fabbisogno di cassa in linea con le previsioni effettuate dal precedente Governo, prima dello scoppio della crisi. Questo è stato possibile solo grazie ad un grande rigore finanziario, di cui va dato atto al Ministro dell'Economia e delle Finanze.
Il provvedimento in esame lancia segnali importanti che troveranno il loro successivo svolgimento nel documento sulle linee guida, già preannunciato dal Ministro Gelmini. Si tratta del primo passo che dovrebbe portare, nel tempo, al superamento dell'attuale stato di dissesto dell'università italiana e su questo confido nei repubblicani, più che sul decreto-legge in esame, dove si intravedono alcune lacune.
La salvezza del Paese sta nel suo patrimonio tecnico e scientifico. Abbiamo, quindi, bisogno di un'università diversa, capace di stimolare le intelligenze del Paese e di mettersi al servizio della nazione. Finora ciò non è stato possibile. Dobbiamo, quindi, voltare pagina e proporre un modello diverso dal passato. Riteniamo che esso debba fondarsi sul merito e sulla responsabilizzazione di tutti coloro che partecipano alla vita di quelle importanti istituzioni (docenti, studenti, ricercatori e personale amministrativo) e che per tutti debba valere il vincolo di bilancio come disciplina che spinge a misurarsi, giorno dopo giorno, con il problema della scarsità delle risorse e della fatica che comporta l'esercizio del loro continuo reperimento.
Tuttavia, non vorremmo affidarci alla ruota della fortuna per quanto riguarda i concorsi a cattedra: la scienza mal si concilia con i sorteggi.
Consideriamo la spesa per l'istruzione e l'alta formazione come un investimento, e proprio per questo, quella spesa deve essere presidiata. È necessario garantirsi che essa dia luogo a ritorni produttivi.
Il decreto-legge, seppure con i limiti di questo strumento legislativo, si muove complessivamente nella direzione giusta, al di là del metodo adottato.
Avremmo preferito, inoltre, che l'articolo 3 del decreto-legge fosse finanziato diversamente e non a carico del FAS. Quelle risorse servono al Mezzogiorno, a quella parte del Paese che rischia di pagare i prezzi più alti dell'attuale crisi finanziaria.
Mi auguro, quindi, che quando il CIPE sarà riunito, provvederà a reintegrare le somme tolte e a nulla vale dire che l'85 per cento di questo Fondo va alle aree svantaggiate del Paese, perché bisogna ricordare che l'85 per cento di zero fa zero. I repubblicani faranno tutto il possibile affinché questo impegno possa trovare adeguato riscontro nelle successive decisioni.
tratto da http://www.pri.it/new/8%
20Gennaio%202009
/NucaraVotoGelmini.htm
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